EVENTI 2015 DEL COMITATO BERGAMASCO ANTIFASCISTA
Lettera a L`Eco di Bergamo 15 novembre - 15/11/2015
Egregio signor Direttore,
mi sia consentito intervenire di nuovo sulla vicenda legata alla proposta di revoca della cittadinanza onoraria di Bergamo a Benito Mussolini. Non mi sembra che in nessuno degli interventi che hanno riiguardato questo tema sia stata presa, nella dovuta considerazione, la questione relativa a chi prese la decisione e in quale contesto storico, sia di Bergamo che della nazione italiana. Il 24 maggio 1924, quando furono terminati i lavori di costruzione della Torre dei Caduti, la città di Bergamo era retta da un Commissario Prefettizio. Alfredo Franceschetti, questo era il suo nome, funzionario della Prefettura e quindi del Ministero del`Interno, era stato nominato perché il sindaco, on. avv. Paolo Bonomi, cattolico moderato, democraticamente eletto dal Consiglio Comunale dopo le elezioni amministrative del 1921, aveva dovuto dare le dimissioni, nel 1923, insieme agli assessori e ai consiglieri, in quanto a causa della continue minacce, intimidazioni e violenze da parte dei fascisti, non era più possibile garantire alla città un `amministrazione libera e democratica. Il clima politico del paese, dopo la marcia su Roma e l`avvento di Mussolini al potere con la complicità del re e l`acquiescenza della classe dirigente liberale, era diventato incandescente. Le elezioni politoche della primavera del 1924, svoltesi in un clima di violezna e di brogli elettorali, avevano consegnato la maggioranza assoluta dei seggi parlamentari al "Blocco Nazionale", composto da fascisti, nazionalisti, parte dei liberali e dei cattolici.Proprio in quei giorni l`on. Giacomo Matteotti aveva tenuto alla Camera un forte discorso che aveva denunciato tutte le malefatte commesse in quella campagna elettorale e aveva concluso chiedendo l`anullamento delle elezioni. Sappiamo tutti come andò a finire. Matteotti pagherà con la vita il suo coraggio. In quella temperie, in un paese percorso dalla violenza squadrista, con un Commissario Prefettizio, al posto di un sindaco e di un Consiglio democraticamente eletti, venne conferita la cittadinanza di Bergamo al Presidente del Consiglio, Duce del fascismo. Possiamo pensare che fu questa l`esprressione della libera volontà della nostra Città? Non credo che possano sussistere molti dubbi in proposito. Allora, io posso capire benissimo che qualcuno pensi che sia troppo tardi riparare oggi a un fatto avvenuto tanti anni fa. Cne su Mussolini e il fascismo sia calato il giudizio negativo della storia e quindi non ci sia bisogno d`altro. Che se i combattenti per la libertà non compirono questo gesto nell`immediato dopoguerra, noi, che non abbiamo fatto la Resistenza per evidenti motivi d`età, non possiamo arrogarci ora il diritto di fare quello che allora non fu compiiuto. Posso capire tante cose. Ma credo che, se pensiamo a come questo titolo di cittadino di Bergamo fu conferito, forse una riflessione possiamo farla e non ci semberà così fuori luogo procedere, adesso, alla necessaria revoca, libera espressione di un libero Consiglio Comunale nei confronti di un atto che fu di servile ossequio anche nel momento storico in cui fu attuato.
Grato per la pubblicazione, porgo cordiali saluti

Carlo Salvioni, Presidente del Comitato Bergamasco Antifascista

Raccolta firme - 11/11/2015
Il Comitato Bergamasco Antifascista nella sua riunione del 5 novembre 2015, dopo ampia e articolata discussione, ha deliberato di accogliere la proposta formulata da uno dei propri componenti, l’Istituto per la Storia dell’Età Contemporanea e della Resistenza - ISREC, di raccogliere le firme dei cittadini di Bergamo e provincia per chiedere al Consiglio Comunale della Città, la revoca della cittadinanza onoraria di Bergamo, conferita a Benito Mussolini il 24 maggio 1924.

A tale scopo, ha invitato tutte le organizzazioni che ne fanno parte a raccogliere le firme su appositi moduli intestati al “Comitato Bergamasco Antifascista” che ha fatto pervenire all’indirizzo di ciascun componente e consegnarli, entro possibilmente la fine del corrente mese di novembre, alla sede dell’ISREC.

In ricordo del dottor Giuseppe "Popi" Taino - 21/10/2015
Il Comitato Bergamasco Antifascista, tramite il suo Presidente, ricorda il partigiano "Elio", il dottor Giuseppe "Popi" Taino, scomparso il 19 ottobre scorso e partecipa al cordoglio dei familiari. Taino, antifascista da sempre, fu condannato dal Tribunale Speciale a quattro anni di reclusione per avere, insieme ai fratelli Eugenio e Roberto Bruni, a Enrico Caffi e ad Antonucci, cosparso il capo del busto di Mussolini, situato davanti al Municipio di Bergamo, di una vernice color marrone. Liberato dopo l’otto settembre, si unì alle forze partigiane che operavano in Valsassina, diventando commissario politico della brigata garibaldina "Rosselli" e poi in Valtellina, della brigata garibaldina "Mina". Nel dopoguerra fu consigliere comunale di Bergamo per il PCI dal 1951 al 1964, da cui fu espulso nel 1970 per avere aderito al gruppo del Manifesto. Medico valente e molto amato si segnalò sempre per l’attenzione particolare che dedicava ai poveri e ai bisognosi. La sua lunga e operosa esistenza è sempre stata coerente con i valori di pace, giustizia sociale e libertà espressi dalla Resistenza.

Comunicato del Comitato Bergamasco Antifascista - 13/10/2015
Il Comitato Bergamasco Antifascista, riunitosi il 9 ottobre 2015, esprime piena solidarietà all’ANPI provinciale e all’ISREC che sono stati oggetto di aggressioni da parte di estremisti di chiara ispirazione fascista. La sede dell’ANPI è stata imbrattata da scritte ingiuriose con vernice nera sulla targa e sui muri perimetrali dell’edificio che la ospita. Accanto all’accesso alla sede dell’ISREC sono stati affissi manifesti di tono delirante, inneggianti alla figura di Antonio Locatelli, contenenti anche minacce ai dirigenti dell’Istituto.

Il Comitato Antifascista rileva che l’ANPI e l’ISREC sono stati presi di mira dai fascisti perché simbolo e memoria dell’impegno antifascista a Bergamo e nella provincia.

Sottolinea la necessità di riconsegnare la figura di Antonio Locatelli al giudizio della Storia, quella seria e documentata, togliendola dalle strumentalizzazioni odierne. Così si potrà mettere fine al mito dell’eroe, restituendo la sua complessa figura di asso dell’aviazione, fascista della prima ora, fotografo, viaggiatore, narratore, podestà di Bergamo, caduto in una sporca guerra coloniale, alla più convincente dimensione di un uomo che visse il suo tempo di violenza bellica e squadrista, condividendo tutte o molte delle relative implicazioni e conseguenze. Infine, il Comitato ritiene sempre più necessario che le sue componenti collaborino tra loro per assicurare una presenza costante tra i cittadini e in particolare le giovani generazioni, per continuare nell’azione informativa di cosa sia stato il regime fascista e quali siano ancora oggi le caratteristiche e i comportamenti delle nuove destre radicali in Italia e in Europa, svelandone i propositi eversivi delle istituzioni democratiche e individuando ogni opportuna azione volta a contrastarli.

Esposto in merito ai raduni dell`estrema destra - 21/05/2015
Di seguito il testo dell`esposto presentato al signor Prefetto di Bergamo e al signor Questore di Bergamo, in merito ai raduni dell`estrema destra previsti il 23 e il 24 maggio p.v. a Lovere e Rovetta.

70° Anniversario della Liberazione - 25/04/2015
Il Comitato Bergamasco Antifascista promuove, il 25 aprile 2015, la celebrazione del 70° Anniversario della Liberazione in Piazza Vittorio Veneto.

La celebrazione inizierà alle 8:30 al Cimitero Civico con la celebrazione della S. Messa e con la deposizione delle corone d`alloro.

Alle 10:25 partirà dal Piazzale Marconi (stazione FS) il corteo che terminerà in Piazza Vittorio Veneto con, alle 10:45, l’introduzione da parte dell`avv. Carlo Salvioni, Presidente del Comitato Bergamasco Antifascista, e gli interventi di Giorgio Gori Sindaco di Bergamo, Matteo Rossi Presidente della Provincia, Piera Vitali partigiana della 86° Brigata Garibaldi e Clara Colombo studentessa universitaria.

In allegato la locandina dell`evento.

Giorno della Memoria - 27/01/2015
In occasione del Giorno della Memoria, il Sindaco Giorgio Gori ha l`onore di invitarvi alle manifestazioni celebrative che si svolgeranno martedì 27 gennaio 2015.

PROGRAMMA

Ore 10.00
Parco delle Rimembranze – Rocca | Piazzale Brigata Legnano
Deposizione corone d’alloro alla lapide nel Parco delle Rimembranze, in ricordo degli ebrei bergamaschi deportati nei campi di sterminio
Omaggio alla lapide dedicata alle ceneri dei deportati dei lager, presso la chiesetta di S. Eufemia

Ore 11.00
Stazione Ferroviaria, binario 1 | Piazzale Marconi
Deposizione corona d’alloro alla lapide in memoria dei lavoratori delle fabbriche di Sesto San Giovanni deportati nei campi di concentramento

Ore 11.30
Giardino di Palazzo Frizzoni | Piazza Matteotti, 27
Momento di raccoglimento in memoria dei 20 bambini ebrei uccisi nel campo di Neuengamme

In allegato l`invito all`evento